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È ormai da qualche tempo che è in corso un acceso dibattito, sia tra gli esperti che tra la gente in senso lato, circa gli effetti che la luce blu può avere sul nostro occhio e, in particolare, quali possano essere i mezzi per proteggerci da quest’ultima (utilizzando un filtro anti-luce blu, per esempio).

– Un po’ di basi scientifiche…

È noto ed accertato che i raggi ultravioletti possono causare un danno a vari tessuti del nostro organismo, e non soltanto agli occhi: si pensi per esempio alla varietà di tumori cutanei che nascono a seguito di un’esposizione eccessiva ai raggi UV (il melanoma ne è l’esempio più lampante).

Tuttavia molto recentemente nasce anche un nuovo sospetto, stavolta diretto nei confronti della luce blu-violetta, che, differentemente dai raggi UV, appartiene allo spettro del visibile (può, cioè, essere percepita come colore dai nostri occhi e può, soprattutto, danneggiarli).

Ma perché ci si è posti questo dubbio? Il fatto è che, sebbene la luce blu sia molto meno potente rispetto a quella ultravioletta, questa non viene quasi affatto filtrata dal cosiddetto “segmento anteriore” dell’occhio, raggiungendo nella quasi totalità la superficie retinica (che, per inciso, fa parte appunto del “segmento posteriore”).

È la luce compresa tra i 380 e i 500 nanometri di lunghezza d’onda ad essere quella con maggiore energia tra le visibili, e il danno che può causare viene solitamente chiamato col termine di “fotoretinite”. Da ciò deriverebbe l’idea di utilizzare un filtro anti-luce blu per proteggersi da questa.

Viceversa, i raggi UV sono quasi interamente neutralizzati dalle strutture anteriori oculari, che li assorbono, fatto che permette che meno del 5% sul totale possa raggiungere la retina stessa.

– Effetti benefici della luce blu.

Ebbene sì, è sbagliato demonizzare, infatti diversi studi scientifici hanno confermato che la luce blu influisce sul nostro equilibrio ormonale, e in particolare sul ritmo sonno-veglia: quando c’è meno luce blu, cioè la sera, il nostro organismo “capisce” che è arrivata l’ora del riposo perché gli ormoni che regolano la veglia si abbassano di livello.

Ma la luce blu ha anche un importante effetto sulla nostra psiche. È ormai un dato acquisito, infatti, che la fototerapia sia un ottimo strumento per il trattamento della depressione e dell’insonnia. Quindi, utilizzando un filtro anti-luce blu, ci si priverebbe almeno in parte di questi effetti positivi.

– E gli effetti malefici?

Quando ci si espone in modo eccessivo, la luce blu può causare diversi danni soprattutto ai nostri occhi, ed in particolare congiuntiviti, cataratta, degenerazione maculare della retina per fotoretinite.

Ecco per quale motivo è importante proteggersi e utilizzare un filtro anti-luce blu nei propri occhiali, soprattutto quando si utilizza uno schermo (computer, tablet, televisori) che fa uso della tecnologia LED per l’illuminazione, essendo quest’ultima la principale fonte di luce blu. Non dimentichiamo però che anche semplicemente stare all’aperto può determinare una forte esposizione alla luce blu, ben più rispetto a trascorrere il proprio tempo al chiuso.

Possiamo quindi proteggerci scegliendo delle lenti bianche con filtro anti-luce blu. Il filtro, in particolare, permette agli occhi di riposare, garantisce una visione più nitida per molte persone, e diminuisce l’effetto di abbagliamento notturno soprattutto quando si è alla guida di autoveicoli.

Ma quindi bisogna rinunciare completamente anche agli effetti benefici che la luce blu possiede quando si usano questi filtri?

Niente affatto. I migliori produttori di lenti, infatti, hanno tenuto conto di questo aspetto, e infatti il trattamento applicato sulle lenti stesse filtra solo la parte di luce blu più dannosa, quella con lunghezze d’onda più basse, per intenderci, mantenendo invece il passaggio della luce blu a più bassa energia e garantendo, quindi, i suoi effetti positivi sul nostro organismo.

Non trattandosi di occhiali da sole, questo particolare modello di lente può essere indossato al chiuso o all’aperto in maniera indifferente (tenuto conto che la protezione è solo ed esclusivamente nei confronti della luce blu, e non dei raggi UV). Sono disponibili in commercio diversi modelli, con prezzi che variano dalle poche decine di euro fino a sfiorarne il centinaio, a seconda del produttore e della qualità.

– Soluzioni alternative.

Ma la tecnologia non si ferma qui. Esiste oggi anche un’altra possibilità, e cioè utilizzare un filtro anti-luce blu applicandolo direttamente dal proprio smartphone, tablet, o quel che sia. Android 7.0, per esempio, offre questa opportunità, permettendo tra l’altro di modificare a proprio piacimento la quantità di filtro desiderato, o le ore in cui attivarlo. Esistono poi pellicole da applicare direttamente sui propri schermi, app scaricabili per tutti i dispositivi, e chi più ne ha più ne metta.

Dunque, attenzione agli effetti della luce blu sui nostri occhi, proteggiamoci coi giusti filtri, e, perché no, la sera potremmo prendere in considerazione l’idea di mettere lo smartphone nel cassetto: sonni migliori per tutti.

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