Spesso, erroneamente, si pensa che la carta possa essere la stessa in tutte le sue versioni e adatta a qualsiasi usi. In realtà in commercio di risme di carta, tra standard ed eccezioni, ne esistono di svariati tipi, ognuno con caratteristiche diverse che meglio si adatta ad uno specifico uso. La giusta scelta nell’acquisto anche di una risma di carta per fotocopie, inoltre, può far risparmiare sia sui costi che sull’usura di stampanti utilizzate, oltre che naturalmente sul risultato della stampa che vogliamo ottenere.
Produzione della carta
Anticamente la carta si otteneva dalla lavorazione di stracci o vegetali come juta, canapa, lino. Oggi avviene un tipo di lavorazione diverso fabbricata in stabilimenti industriali, ottenuta da pasta di legno, cellulosa, paglia, riso e sostanze collanti e coloranti con macchine che trasformano questo impasto iniziale in un nastro di carta continuo e avvolto in bobine. Successivamente avviene il processo di calandratura ovvero di lisciatura che sarà maggiore o minore a seconda del tipo di carta, ed infine la patinatura, ovvero la levigazione.
Formato e caratteristiche della carta
L’acquisto più comune che viene effettuato, è sicuramente quello della risma di carta per fotocopie. C’è da precisare che per risma si intende un formato con un pacco di 500 fogli. Erroneamente infatti si tende a generalizzare il termine con formati anche inferiori come 250 o 125 pezzi.
Il contenuto al loro interno non è tutta uguale e la differenza sta nel tipo di carta che la compongono e che si distingue in base a caratteristiche ben precise.
La classificazione avviene in base al peso espresso in grammi per metro quadrato (g/mq), e alla grammatura con la quale si indica la consistenza del foglio di carta da non confondere però con lo spessore (anche se facilmente un foglio di grammatura superiore sarà anche più spesso).
Come scegliere la carta più adatta
Come detto esistono molti tipi di risme di carta tra standard ed eccezioni, dunque la scelta sull’acquisto dipenderà sicuramente dall’uso che ne seguirà.
Per questo motivo esistono anche altri criteri oltre a quelli sopra descritti per la sua classificazione, ovvero:
-Carta uso mano: la più comune, economica ed utilizzata in assoluto indicata per la stampa di testi;
-Carta patinata: molto lucente per via della patina che la riveste, adatta alla stampa a colori;
-Carta speciale: la più pregiata, può essere colorata, ruvida; la meno adatta alla stampa per via della superficie non liscia è anche la più cara.
Altro metro di classificazione è dato dalla luminosità in base al quale troviamo:
– Carta di tipo A: ha un punto di bianco molto elevato, ottima per qualsiasi utilizzo e il risultato è di altissima qualità;
– Carta di tipo B: adatta per le stampanti di qualsiasi tipo con una buona resa;
– Carta di tipo C: è una carta più economica, utilizzata principalmente per la stampa in bianco e nero;
– Carta riciclata: ottenuta dal riciclo di materiali cartacei è quella con meno qualità e con un punto di bianco inferiore alle altre.
Tenendo conto di queste precisazioni si può scegliere al meglio quale tipo di risme di carta, tra standard ed eccezioni utilizzare e non limitarsi soltanto a prendere superficialmente una semplice “risma di carta per fotocopie” generalizzata.