Nella storia dei calcolatori trovianmo l’ENIAC che sarebbe il primo calcolatore moderno anche se in realtà c’erano già delle macchine in grado di eseguire calcoli matematici agli inizi degli anni ’40, di tipo elettromeccanico o elettronico detto “analogico”.
Già nel ’40 esisteva il Mark I, un calcolatore elettromeccanico con memoria su carta perforata, la sua caratteristica è che era lento. I calcolatori analogici erano al contrario veloci ma non erano precisi, il risultato era semplicemente una curva su un monitor da interpretare.
Il tempo necessario per ottenere una moltiplicazione con una macchina elettromeccanica un tempo a quegli anni era dell’ordine dei 1-3 secondi, l’ENIAC invece era molto più veloce, faceva una moltiplicazione in tre millisecondi e una divisione in circa 30 millisecondi e per l’epoca era tanto.
La costruzione dell’ENIAC iniziò nei primi anni ’40 nei laboratori dell’Università’ di Pensilvania (la Moore School of Electrical Engineering), nell’ambito di un progetto finanziato dal Laboratorio di Ricerca Balistica dell’Esercito, per eseguire i calcoli più rapidamente. L’ENIAC iniziò a lavorare nel 1945, fu usato anche da Fermi nei calcoli per lo sviluppo della bomba atomica a Los Alamos anche se in realtà i suoi calcoli non erano stati progettati per quello.
L’ENIAC era una macchina molto moderna per i suoi tempi, era “elettronica” e “digitale”, ovvero era in grado di dare risultati numerici precisi, usava ben 18.000 tubi catodici e adottava un sistema numerico decimale che fu poi sostituito col binario.
La memoria funzionava a flip-flop, in pratica ogni unità di memoria era fatta con due valvole che ad ogni eccitazione cambiavano stato,e memorizzava però solo dieci parole.
Questo grande calcolatore fu dismesso nel 1955 e portato allo Smithsonian Museum, dove si trova ancora oggi.
John Von Neumann, un matematico di fama mondiale e uno dei progettisti coinvolti nel progetto ENIAC, progettò allora un’altra macchina chiamata EDVAC, ultimata nel 1950.
La macchina EDVAC usava per la prima volta a differneza degli altri calcolatori il sistema digitale “binario” e funzionava con un sistema a ritardo acustico in un tubo di mercurio, che permetteva di aumentare la memoria di 100 volte e di ridurre il suo ingombro nella stanza, questa macchina getta le basi per i moderni calcolatori.
In questi primi calcolatori (1946-1950) le istruzioni venivano immesse nella macchina direttamente in codice binario per mezzo di schede perforate.
Il programmatore scriveva in un linguaggio mnemonico convenzionale le istruzioni per la macchina e i tecnici specializzati le traducevano in codice binario.
Solo nel 1949 venne sviluppato un programma che permetteva all’EDSAC di tradurre da solo il codice mnemonico convenzionale in binario.