I bambini come gli adulti possono soffrire di problemi di vista, ma spesso i genitori non si rivolgono al pediatra o al medico specialista e questo può avere ripercussioni future nello sviluppo visivo del bambino.
Questi dati sono stati segnalati dall’Osservatorio Nazionale della salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss).
I genitori sono consapevoli dei disturbi visivi dei propri figli?
Da un’indagine appena presentata sall’Osservatorio Paidòss all’International Congress on Advances in Pediatrics di New York, è infatti emerso che spesso mamme e papà sono consapevoli che è importante tutelare la salute degli occhi per evitare problemi visivi nei bambini, ma se oltre il 63% si rivolge al pediatra, ancora molti non lo fanno credendo più ai luoghi comuni.
Per esempio, se un bambino ha un occhio storto, il 20% dei genitori aspetta che ritorni dritto da solo. Più del 10% dei genitori pensa che l’‘occhio pigro’ sia da curare col collirio, il 56% sa che è un difetto visivo mentre il 33% crede sia un problema di miopia.
Il 25% dei genitori inoltre porterebbe a fare la prima visita oculistica al bambino quando ha imparato a leggere e il 62% pensa che gli occhiali si debbano mettere solo dopo che il bambino abbia iniziato la scuola elementare.
Infine c’è ancora molta confusione riguardo alcuni sintomi che possono accompagnare problemi visivi nei bambini, come mal di testa, occhi arrossati, secchezza oculare.
Possibili cause dei disturbi visivi
In questi ultimi anni si è potuto constatare come una prolungata esposizione alla luce blu di monitor a led e dispositivi mobili possa portare a disturbi visivi, cefalea, senso di nausea, arrossamento oculare. E’ vero che questi stessi disturbi possono anche essere segnali di un difetto refrattivo della vista come miopia, ipermetropia, astigmatismo dato che il bambino se non vede bene prova a fare uno sforzo per riuscire a vedere meglio e in questo modo affatica gli occhi.
Segnali a cui prestare attenzione
I pediatri di Paidòss e della Simpe (Società italiana di medici pediatri) avvisano quali sono i segnali a cui porre attenzione e che possono indicare dei possibili problemi visivi nei bambini.
Se mentre i bimbo legge o studia ha la testa sempre reclinata da un lato o che si avvicina tanto al piano di lettura significa che la sua visione non è perfetta e sta ricercando involontariamente dei modi per vedere meglio.
Questo può essere segnale di miopia, o astigmatismo, ipermetropia o ancora strabismo.
Se invece il bambino ha occhi troppo grandi o troppo piccoli, una palpebra più bassa dell’altra, l’iride irregolare, o fa movimenti involontari degli occhi, mostra una ipersensibilità alla luce,ha gli occhi arrossati o ha fastidio agli occhi,se lamenta mal di testa o se palpebre e ciglia sono spesso ricoperte di secrezione, tutti questi possono essere possibili segnali di malattie oculari della prima infanzia e di cui parlare col pediatra.
Se gli occhi non sembrano allineati o se un occhio è storto (strabismo), bisogna quindi rivolgersi al pediatra o all’oculista per intervenire e in modo opportuno.
Maggior attenzione va prestata a bimbi che hanno in famiglia altri casi di malattie oculari.