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La lisciva di cenere

La lisciva di cenere è un prodotto che si ricava dalla cenere del caminetto.
Lo usavano le nostre nonne per fare il bucato, poi con l’avvento del consumismo, e anche per il fatto che oramai non ci si riscalda più o quasi con il fuoco del camino, questa abitudine è stata dimenticata.

Se però vuoi provare anche tu a fare la lisciva di cenere, il procedimento non è per niente difficile. Possiamo riprendere questa tradizione e utilizzare un prodotto che possiamo definire ecologico, per fare il bucato con la cenere, e far tornare i nostri capi bianchi al loro splendore a costo quasi nullo.

Per imparare come fare la lisciva di cenere, prima di tutto devi sapere che ci sono due modi per realizzarla, a caldo o a freddo.

Lisciva di cenere a caldo

Per preparare la lisciva prima di tutto dobbiamo avere cenere del camino di legna, non di pellet o di carta.
Con il metodo per la lisciva di cenere a caldo, andiamo a setacciare la cenere, fino a ottenere una polvere fine, priva di carbone. Questa cenere setacciata va messa in una pentola, da usare solo per questo (evita pentole di alluminio).

A questo punto aggiungere l’acqua in proporzione di una dose di cenere per 5 dosi di acqua e fare bollire a fuoco lento, mescolando ogni tanto.

Quando bolle tenere a fuoco basso e fare cuocere per circa due ore al massimo. è importante tenere la stanza areata mentre bolle, dato che i fumi potrebbero dare fastidio alla respirazione, meglio quindi farlo all’aperto.

Spegnere poi il fuoco, coprire con un coperchio e lasciare riposare il tutto per 24 ore.

La cenere si depositerà cosi sul fondo della pentola, mentre l’acqua che adesso presenta colore dorato ed è rimasta in superficie, è la nostra lisciva.
Travasare la parte liquida in un secondo recipiente, senza non smuovere la cenere sul fondo, e mettendo un colino a maglie fitte con sopra un panno in cotone, sottile e di colore bianco, per trattenere eventuali impurità.
Dopo un giorno sul fondo possono essersi depositate altre ceneri. Ripetiamo quindi l’operazione finché la lisciva non ha più depositi ed è perfettamente limpida.

Lisciva di cenere a freddo

C’è anche un metodo per fare la lisciva di cenere a freddo.

Dobbiamo setacciare per prima cosa la cenere, poi la mettiamo in un secchio, meglio in plastica, ci versiamo sopra l’acqua, sempre in proporzione di 5 a 1.

Lasciamo li e rimescoliamo ogni giorno. questo per due o tre settimane. Trascorso questo tempo filtriamo la cenere come per il metodo a caldo.

Utilizzo della lisciva di cenere

Ora che abbiamo ottenuto la lisciva, abbiamo un vasto campo di utilizzo della lisciva di cenere.

La lisciva ad esempio è perfetta per lavare le stoviglie. basta aggiungere all’acqua di lavaggio ca 50 ml di lisciva e procedere normalmente.

E’ perfetta anche per lavare i pavimenti, aggiungendone mezzo bicchiere nel secchio dell’acqua. Dato che essa è molto concentrata, non va usata su materiali delicati e assorbenti come ad esempio il legno. Va benissimo anche da utilizzare per pulire i sanitari, puoi riempire lo spruzzino con acqua e un po’ di lisciva e usarla come sgrassatore.
La lisciva liquida si usa anche per lavare la biancheria, sia in lavatrice che nel bucato a mano, dato che ha proprietà sgrassanti e contiene.

Si può anche fare il sapone con la lisciva di cenere, ma questo lo vedremo in un altro momento.

Oltre alla lisciva vera e propria, otteniamo anche la pasta di lisciva, che è il residuo solido che si deposita sul fondo dopo il filtraggio.

Questi prodotti non hanno scadenza e hanno una grande potere sgrassante che resta inalterato per anni.

La lisciva liquida si può conservare in vasetti di vetro, o normali bottiglie. La pasta si può conservare anche in contenitori di plastica a chiusura ermetica.

Con la pasta di lisciva possiamo lavare pentole e oggetti in rame, basta metterne su una spugna una piccola quantità.

La lisciva contiene principalmente carbonato di sodio, meglio utilizzare quindi dei quanti perchè è leggermente corrosiva. E’ però completamente naturale e in questo modo possiamo anche evitare di inquinare l’ambiente.

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