Con il termine risma, dall’arabo “”rizma”” termine del XIV secolo, si indica una quantità di fogli di carta, generalmente, equivalente a 500 fogli. Quindi, quando si acquista un pacco o una risma, si comprano 500 fogli di carta da stampare però anche due pacchi da 250 fogli corrispondono a una risma. In passato, si parlava di risma per intendere un fascio di panni. Mentre la risma di carta di cancelleria è di 400 fogli.
Peso o grammatura del foglio
La grammatura, chiamata così perché espressa in grammi, è dato dal rapporto della sua superficie in metri quadrati e dal suo peso. In genere, la carta per le fotocopiatrici o stampanti, quella più usata pesa 80 grammi (indicato in questo modo: 80 g/m2). Poi, ovviamente, ci sono fogli di carta più ricercati, carta leggera, carta per la stampa della Bibbia, cartoncini augurali, carta da lettera colorata o ruvida. Ognuno ha il proprio peso e la propria grammatura. Di conseguenza, il proprio prezzo. Comunque, quando si parla di risma di carta, si parla solamente della carta per le fotocopiatrici o stampanti, le altre molto difficilmente vengono vendute a risme ma a numero di fogli e varia anche il prezzo. Il peso dei cartoncini varia da 250 gr. a 125 gr.
Varietà e dimensioni della carta.
Le risme non sono tutte eguali. Ci sono carte lucide o patinate e carte non patinate, più comunemente, dette carte naturali. Esiste anche la carta velina, quella che si trova nelle confezioni per proteggere il prodotto contenuto.
Negli ultimi anni, per evitare l’inutile abbattimento degli alberi con la conseguente deforestazione senza limiti in Amazzonia, specialmente, si è deciso di adottare, sempre più spesso, la carta riciclata. Quindi, quando si acquista una risma di carta occorre leggere se è di qualità o se è prodotta dal riciclo, ma non per questo meno buona. Semplicemente, non si sono abbattuti alberi.
La dimensione più comune del foglio di carta, quello per scrivere lettere e documenti, per capirci, è il formato A4 (29,7 x 21 cm). Gli altri formati vanno dallo A0 al A6. Dove l’A0 è il foglio intero e l’A6 è il formato più piccolo (10,5 x 14,8 cm).
Un po’ di storia…
Già gli antichi Egizi nel 3000 a.C. usavano scrivere sul papiro, pianta che cresce esclusivamente nelle regioni tropicali. In seguito, si usò la pergamena. In Oriente, nello specifico, in Cina, si usava scrivere sul bambù, pianta, tra l’altro commestibile o sulla corteccia dell’albero del gelso.
In Italia, la prima cartiera fu installata a Fabriano nel XII secolo.
Il processo di fabbricazione è piuttosto articolato, ci vogliono 5 stadi: prima serve preparare le fibre, sbiancarle, formare dei fogli e pressarli, i fogli di carta vengono trattati e, infine, essiccati.
Una cosa così semplice, è bene ricordarlo, serve per molteplici usi. Senza la carta non ci sarebbero libri, tovaglioli, fazzoletti, carta igienica, carta da parati, carta da cucina, carta da imballaggio, e non ci potremmo divertire usando la carta per creare origami, aeroplani di carta o ventagli.
A differenza del passato, oggi la carta dura più a lungo e viene usata in abbinamento con inchiostri non aggressivi.