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L’inclusione e la diversità nel posto di lavoro sono temi fondamentali per costruire ambienti professionali equi e produttivi.

In particolare, l’occupazione delle categorie protette rappresenta una sfida e un’opportunità per le aziende che vogliono distinguersi per responsabilità sociale e innovazione. Le categorie protette comprendono persone con disabilità, minoranze etniche, e altri gruppi svantaggiati che, storicamente, hanno incontrato maggiori difficoltà nell’accesso al mondo del lavoro.

Insieme ad Adriacoop, cooperativa sociale che favorisce l’assunzione delle categorie protette nel mondo del lavoro esploreremo le soluzioni e le strategie efficaci per promuovere l’occupazione e l’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro.

L’attuale occupazione in Italia

Mentre in Europa il tasso di occupazione delle persone disabili è del 50%, ovvero ci sono 50 persone appartenenti alle categorie protette che lavorano ogni 100, in Italia solo il 35% delle persone che hanno invalidità e limitazioni fisiche o intellettuali risultano realmente occupate.

Ciò significa che nel nostro paese sono circa un milione i disabili ancora disoccupati, un dato allarmante e ancora troppo alto. Di questi troviamo un disequilibrio tra uomini e donne dove la percentuale di donne è maggiore e troviamo un disequilibrio occupazionale anche tra Nord e Sud Italia dove la sola Lombardia ha assunto la stessa quantità di persone di tutto il Meridione.

L’importanza di Valorizzare l’Individuo

Se leggiamo con attenzione l’articolo 4 della nostra Costituzione si legge che “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Proprio questo concetto si rende fondamentale per delineare l’importanza di occupazione di tutti gli individui, anche appartenenti alle categorie protette, in base alle proprie conoscenze e caratteristiche personali.

Lavorare aiuta ad accrescere le proprie competenze, la propria rete sociale, aiuta a coltivare rapporti e mantenere la testa e il fisico in funzione grazie alla quantità di impulsi che può creare e far sviluppare. Precludere ad una persona affetta da disabilità di poter essere integrata nel mondo del lavoro significa renderla disabile doppiamente.

Proprio per questo la legge n. 68/99 ha avviato un processo occupazionale differente, prevedendo l’obbligo per ogni azienda pubblica o privata con più di 15 dipendenti di assumere almeno un lavoratore appartenente alle categorie protette. Questo dato, detto quota di riserva, aumenta a 2 dai 35 dipendenti in poi e aumenta ancora al 7% per le aziende con più di 50 dipendenti.

Non sempre risulta semplice per un datore di lavoro approcciarsi alla selezione di un lavoratore appartenente alle categorie protette. Partiamo dal presupposto tanto datato quanto attuale che la diversità spaventa e che negli anni il muro di pregiudizi e diffidenza ha sempre fatto fatica ad essere scavalcato. È anche vero però che ci sono programmi di selezione che permettono ad un datore di lavoro di selezionare la risorsa più adatta senza incorrere in particolari problematiche.

L’importanza di creare un Ambiente di Lavoro Accessibile

Una delle cose che spesso non viene presa in considerazione quando si deve assumere un lavoratore appartenente alle categorie protette è che non sempre le sue necessità fisiche sono come quelle di qualsiasi altro dipendente.

In alcuni casi infatti occorrerà, per garantire un ambiente di lavoro inclusivo, apportare adattamenti strutturali e/o tecnologici che rispondano alle esigenze specifiche delle categorie protette. Questo include la creazione di accessi senza barriere architettoniche, l’installazione di ascensori e rampe, e l’adeguamento dei servizi igienici. Inoltre, l’implementazione di tecnologie assistive, come software di riconoscimento vocale, schermi braille e dispositivi di amplificazione audio, può migliorare significativamente la produttività e l’autonomia dei lavoratori con determinati tipi di disabilità.

Politiche di reclutamento ed iniziative di inclusività

Le aziende possono collaborare con enti e associazioni che si occupano dell’inserimento lavorativo delle categorie protette. Queste partnership possono facilitare il reclutamento di candidati qualificati e fornire supporto durante il processo di inserimento. Organizzazioni come centri per l’impiego, cooperative sociali e associazioni di categoria offrono risorse preziose per identificare talenti e competenze specifiche volti a trovare il candidato ideale o il posto di lavoro ideale.

Esistono inoltre alcuni eventi e iniziative specifici, come la Digital Diversity Week, che grazie all’utilizzo del web fa incontrare digitalmente i membri delle aziende con i possibili candidati appartenenti alle categorie protette in modo da abbattere ogni barriera, sia essa la architettonica o di distanza, permettendogli di incontrarsi e confrontarsi in pochi semplici passaggi.

In conclusione, promuovere l’inclusione e la diversità nel posto di lavoro, con particolare attenzione alle categorie protette, non è solo una responsabilità etica, ma una strategia vincente per le aziende.

Le aziende che investono in queste soluzioni non solo migliorano la propria immagine aziendale, ma contribuiscono anche a costruire una società più inclusiva e giusta.

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