I fondi Azimut sono fondi comuni di investimento, che fanno parte di società lussemburghesi e possedute da società italiane.
Sembra che oggi il 70% dei fondi comuni d’investimento in Italia siano domiciliati all’estero .
Spesso infatti le società di gestione, sono possedute da società italiane e questi fondi sono detti anche round-trip. Si vedano ad esempio i fondi Azimut, di una società con venditori molto attivi e articoli elogiativi che vengono pubblicati sulla stampa italiana.
Infatti negli ultimi anni la gestione di alcuni fondi è stata spostata fuori confine per sfuggire alla normativa di trasparenza e limiti riguardo le commissioni. Invece in Lussemburgo, è lecito ad esempio prendere dal gestore come commissione su un fondo anche il 20% di quanto questo è salito . È la commissione di incentivo o performance, ed è in pratica una trappola legale che serve a derubare i patrimoni e i capitali dei clienti. Se la Borsa in un mese sale del 10% il gestore di fondi Azimut ad esempio si prende un premio, che però non restituisce il mese dopo se il fondo riscende.
Per questo l’organo di controllo ovvero la consob ha ammonito proprio per questi motivi che la vendita dei fondi comuni non deve avere come base solo il “mero vantaggio economico per l’intermediario”, ma invece deve andare a “soddisfare prioritariamente gli interessi dei clienti”.
Questo viene letto come riferimento sottointeso a tutti quei fondi esteri come Azimut, ma ugualmente vale per Mediolanum e Banca Generali, dato che ultimamente hanno ottenuti grandi guadagni con le commissioni d’incentivo in fondi estero-vestiti.
Sulle commissioni d’incentivo ci sarebbe da dire molto, in primis sono applicate spesso in modo ingiusto. Viene scaricata sui clienti a cui in realtà non toccherebbe.
Si chiamano commissioni d’incentivo, ovvero una tassa sul risparmio ma i soldi stavolta non vanno allo Stato bensì a società private di gestione crediti e banche. Basti pensare che solo nei primi tre mesi del 2015 gli italiani hanno pagato più di 400 milioni di performance free che sono stati incassati dalle varie società come Anima, ancora Azimut, e poi Banca Generali e Mediolanum, i principali quattro marchi che riguardano il risparmio gestito che sono quotati in Borsa.
Dai bilanci,si evince che sono proprio le commissioni d’incentivo che portano guadagno a tali società. Difatti senza questi incassi le società di gestione non avrebbero così tanto utile. Ad esempio per Mediolanum, le performance fee sono valse 132 milioni dei 137 milioni trimestrali. Azimut su 128 milioni di utile ha guadaganto 100 milioni solo in premi di rendimento . Banca Generali indica come incentivo 72 milioni su 93 milioni totali.
In conclusione l’industria del risparmio gestito è spesso strutturata per fare guadagnare le compagnie di gestione e quindi fate bene attenzione quando dovete investire in fondi.