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Si sta pensando ad una cessione di parte del capitale per coprire i debiti

Tutti noi abbiamo degli hobby, che spesso prendono un ruolo talmente importante nella nostra vita, che tutto ciò che facciamo finisce per ruotare intorno a quella nostra passione.

Pensate allora se tutto d’un tratto harley davidson facesse uscire un comunicato stampa in cui dichiara al mondo intero che è in chiusura, che reazione di sgomento potrebbe avere uno dei qualsiasi harleisti convinti, che hanno dedicato se non tutti i giorni della loro vita almeno una buona metà delle domeniche di sole alla propria moto magari togliendo tempo alla propria moglie e ai propri figli?

Lo stesso sgomento è stato quello provato da tutti gli amanti della chitarra e in particolar modo della Gibson.

Gibson Guitar Corporation è un’azienda statunitense che costruisce chitarre e altri strumenti musicali. Fondata nel 1902 a Kalamazoo, nel Michigan, ha sede a Nashville, nel Tennessee e ad oggi insieme a Fender detiene il ruolo di re e regina nel panorama delle chitarre elettriche.

Secondo fonti accreditate, Henry Juszkiewicz proprietario e amministratore delegato avrebbe detto che a causa dei troppo costi l’azienda potrebbe cedere parte del proprio capitale per coprire i debiti, oppure potrebbe iniziare un procedimento fallimentare.

Les Paul: La Regina delle Chitarre Elettriche Gibson

Le chitarre elettriche Gibson hanno fatto la storia del rock dagli anni settanta fino ad oggi e sono state imbracciate da alcuni dei chitarristi più influenti della storia della musica, Slash dei Guns And Roses, Jimmy Page dei Led Zeppelin, Joe Perry degli Aerosmith sono solo alcuni di essi.

Particolarmente rinomato è il modello principe della linea Gibson, la Les Paul.

La progettazione di questo strumento si deve a Lester William Polfus, divenuto famoso come Les Paul. Le origini del progetto Les Paul risalgono al 1940 e la leggenda vuole che il primo prototipo della chitarra venne costruito nella fabbrica aziendale di sabato, quando il personale era assente, cosicché i macchinari fossero a sua completa disposizione.

La situazione sembra per ora essersi ristabilita e pare che il clamore improvviso intorno a questa storia sembra essere stato un fuoco di paglia, ma la crisi è dietro l’angolo per una serie di ragioni; la prima è di natura tecnica, infatti nonostante il prestigio del brand la maggior parte dei chitarristi non sembra disposta a spendere cifre così rilevanti (intorno ai 2000 € per strumenti di prestigio) per un livello qualitativo che si è andato man mano appiattendo nel corso degli anni. L’altra ragione riguarda il mercato delle chitarre elettriche in toto, infatti altri marchi storici come Fender e Ibanez mostrano nei bilanci degli ultimi anni notevoli cicatrici rispetto all’epoca d’oro degli anni ottanta e novanta.

Comunque è un dato di fatto che già numerosi collezionisti anche non musicisti hanno cominciato a fare razzie nei mercati fisici e online, mentre gli amanti del brand si tengono sempre più stretta la loro “ascia” sperando che acquisisca nel tempo sempre più valore.

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